(a cura di Alessia De Pascali)

La Chiesa di S. Anna, situata in periferia al momento della sua costruzione avvenuta tra il 1673 e il 1680, si trova oggi in un contesto completamente mutato, essendo parte integrante del centro urbano.

La sua edificazione avvenne grazie all’interessamento del sacerdote-devoto Gervasio Sansonetti e coinvolse tutti i cittadini che furono ben disposti a elargire somme di denaro per quella Cappella intitolata alla protettrice delle partorienti e da lì a poco anche protettrice di Vernole.

La Cappella, preceduta da una scalinata, (al momento della sua edificazione i gradini erano solo sei) e abbracciata da un piazzale con colonnine in pietra leccese, in facciata è semplice e lineare.

Un’unica trabeazione la divide in due sezioni; nella fascia inferiore, scandita da quattro paraste scanalate sormontate da capitelli in stile corinzio, vi è il portale d’ingresso affiancato da due nicchie vuote e il finestrone a vetrata con il nome della Santa cui è intitolata la Chiesetta, inquadrato da colonne tortili e arco a tutto sesto. Lo stesso motivo è ripreso negli archetti a tutto sesto triforati che si aprono nella fascia superire a mo’ di tempio sulla cui sommità spicca la croce di Cristo in ferro.

All’interno, invece, si presenta ad aula unica rettangolare, con volte a spigolo (da noi definite “a stella”) e con un solo altare addossato alla parete decorato secondo il gusto baroccheggiante tipico dell’epoca. Tra le colonne tortili è inserita la tela, non originale, raffigurante appunto S. Anna.

La pavimentazione, invece, in passato in lastre di pietra (le cosiddette “chianche”), è adesso in granigliato di cemento nel quale è inserita una lastra commemorativa del restauro attuato in occasione del primo centenario del patrocinio della Santa (1833-1933).

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