VII Domenica C  Lc 6, 27ss

  Nelle beatitudini Gesù ha annunciato il capovolgimento della situazione presente nel futuro di Dio: Beati voi, poveri!. Dio inaugura il suo Regno a partire dai poveri, agli affamati, dagli afflitti, dai perseguitati.

Ora Gesù rivela di che cosa è capace la misericordia di Dio nella vita di coloro che ascoltano la sua Parola.

 Nel vangelo di Matteo, Gesù aveva espresso il suo pensiero in antitesi alle voci dell’AT: Avete inteso che fu detto…, ma io vi dico… .

Qui esordisce immediatamente: A voi che ascoltate io dico: Amate i vostri nemici.

Prima chiede la disponibilità a prestare ascolto alla sua parola. Poi dice amate i vostri nemici, con un verbo che indica un amore libero e incondizionato, proprio di Dio.

L’invito ad amare i nemici viene esplicitato con tre azioni: fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. Poi viene spiegato con altrettanti esempi: porgi anche l’altra guancia, non rifiutare la tunica, non richiederlo.

È un invito a credere nell’amore, a scommetter sulla forza dell’amore.

 

Subito dopo, Gesù riprende la cosiddetta Regola d’oro, norma di comportamento che nel mondo giudaico e in quello pagano era conosciuta in forma negativa: Non fate agli altri quello che non volete gli altri facciano a voi.

Gesù la formula al positivo: Ciò che volte gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro, perché l’amore a cui pensa non si lascia contenere, imprigionare entro determinati confini.

Le risorse di generosità poste da Dio nel cuore dell’uomo sono senza limiti e attendono di essere riconosciute, accolte e manifestate nei rapporti interpersonali.

 

Ciò che distingue quelli che ascoltano la Parola di Gesù da quelli che non la ascoltano è la disponibilità ad accogliere l’amore di Dio e a manifestarlo nella propria vita.

Che grazia è amare quelli che ci amano? Che gratitudine ci è dovuta se facciamo del bene a quelli che ci fanno del bene?

La grazia che Gesù dona e chiede a quanti lo ascoltano è quella di amare come Dio, di manifestare in sé l’amore gratuito di Dio che ama gli ingrati e i cattivi.

La grande ricompensa preparata per chi cerca di amare così consiste nel diventare sempre più simili a Dio.

 

Alla fine Gesù rivela l’origine dell’amore di ci parla: Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro.

La misericordia è l’amore tipico di una madre per il figlio che ha generato.

Dio Padre-Madre ama tutti i suoi figli in modo incondizionato.

L’amore viscerale di Dio si trattiene dal giudicare e dal condannare, è disposto a perdonare e a dare.

 

Per Gesù diventare misericordiosi conviene, perché ci fa entrare nel circolo virtuoso della comunione con Dio: più diamo ai nemici, più riceviamo dal Padre; più riceviamo dal Padre e più possiamo dare al nostro prossimo.

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