Nel primo giorno del Festival della famiglia don Leonardo ha ricostruito la storia dell’oratorio di Vernole e don Luca Nestola, direttore dell’Ufficio diocesano per gli oratori, ha spiegato che cos’è l’oratorio.

 

Introduzione

Buonasera a tutti e benvenuti alla quinta edizione del Festival della famiglia!

Oggi presentiamo il progetto del nuovo oratorio parrocchiale.

Ringrazio i nostri ospiti della loro disponibilità: don Luca Nestola, parroco di Merine e direttore del’Ufficio diocesano per gli oratori, e l’ing. Giuseppe De Filippi, progettista e direttore dei lavori.

Introduco i nostri ospiti, richiamando, per loro e per tutti, la storia quasi ventennale del nostro oratorio.

La parola Oratorio ci era nota da tempo, anche grazie alla proposta educativa dei salesiani di Lecce, ma ha fatto irruzione nella nostra piccola comunità nel 2001, con l’ingresso di don Fernando Doria.

Arrivando a Vernole, il nuovo parroco ebbe l’intuizione di dare vita a un grande cortile della comunità, in cui la gente potesse incontrarsi e condividere momenti di socialità.

Il suo sogno riuscì a coinvolgere gradualmente, oltre ai più stretti collaboratori e a vari benefattori, una fetta sempre più ampia della comunità.

Furono anni di grande fermento, nei quali la comunità vernolese dimostrò fiducia verso la sua guida spirituale, lasciandosi coinvolgere in vari modi in un progetto inedito per quei tempi.

Il 26 luglio 2004 S. E. il cardinale S. De Giorgi pose la prima pietra simbolica dell’oratorio.

Il 5 maggio 2005 furono inaugurati due campi di calcio a otto, in erba naturale, alla presenza del vescovo di Lecce, S. E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi e della prima squadra del Lecce, militante in serie A, accompagnata dal direttore sportivo Pantaleo Corvino, benefattore del nostro oratorio, e dall’allenatore Zdenek Zeman.

Da quel giorno l’oratorio di Vernole divenne un luogo di aggregazione e ritrovo per tanti ragazzi e per le loro famiglie e acquistò una rilevanza sociale che non passò inosservata alle amministrazioni comunali.

Così il 24 novembre 2008 il Consiglio comunale di Vernole, presieduto dal sindaco Mario Mangione, deliberò all’unanimità di accettare la proposta del parroco don Elio Quarta e di consentire la realizzazione di un Centro polifunzionale secondo un’ipotesi progettuale del compianto ingegnere Oronzo Rollo.

In seguito a quella delibera, l’intera superficie dell’Oratorio  è stata inserita nel Piano regolatore del Comune come zona di impianti sportivi e parchi attrezzati di interesse generale (F3.2).

L’entusiasmo dei primi anni si confrontò presto con la necessità di finanziare il nuovo impegnativo progetto e per la parrocchia fu sempre più difficile mantenere una struttura già avviata, ma evidentemente incompleta e priva dei servizi essenziali.

Quando nell’ottobre 2015 sono diventato parroco di Vernole, fu uno dei benefattori dell’oratorio, l’imprenditore Gino Petrachi, ad informarmi dell’esistenza di un progetto a firma dell’ingegnere Rollo. Ebbi l’occasione di visionarlo insieme con Oronzino, prima della sua prematura scomparsa.

Qualche mese dopo, nel gennaio 2016, ho incaricato l’ingegnere Giuseppe De Filippi di abbozzare un progetto nuovo, compatibile con i vincoli ambientali che gravano sulla superficie dell’oratorio, e di intercettare i finanziamenti adatti al nuovo progetto.

E l’ingegnere De Filippi ha rifatto il progetto e intercettato due finanziamenti: uno della Regione Puglia e uno del Ministero dello Sport.

Lo scorso mese di novembre l’Ufficio tecnico del Comune di Vernole ha rilasciato alla parrocchia di Vernole il permesso di costruire, a coronamento di una storia lunga diciotto anni.

Ricordo bene il primo sopralluogo sul vasto terreno dell’oratorio, da anni in stato di semi-abbandono. Quel giorno confidavo che avremmo realizzato qualcosa di bello, ma non immaginavo che dopo sei anni, cioè oggi, avremmo avviato la realizzazione completa dell’oratorio.

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