Lc 20, 27ss

I sadducei erano un gruppo molto influente al tempo di Gesù. Si distinguevano dai farisei, perché riconoscevano solo i primi cinque libri della Bibbia e, di conseguenza, negavano la fede nella risurrezione.
La domanda che pongono a Gesù mette in ridicolo il modo in cui i farisei concepivano la risurrezione.

Il caso, costruito ad arte, prende spunto dalla cosiddetta legge del cognato, che imponeva ad un uomo di sposare la moglie del fratello nel caso in cui fosse morto senza lasciare figli.
La legge voleva assicurare al defunto il diritto di una discendenza, così che il figlio primogenito del fratello in vita veniva considerato giuridicamente figlio di quello deceduto.

Dal punto di vista dei sadducei, alla luce di questa specifica legge, la risurrezione dei morti, come ritorno alla vita di prima, sembra un’assurdità: Questa donna, dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?.

Nella sua risposta, Gesù prende anzitutto le distanze dalla concezione farisaica della risurrezione. Per Lui la risurrezione non è la continuazione della vita terrena, ma è l’inizio di un nuovo modo di essere: I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito.
Coloro che risorgono dai morti sono incorruttibili non solo nella loro anima, ma anche nel loro corpo, e quindi non dipendono più dalle situazioni naturali e giuridiche legate alla sopravvivenza.

Poi Gesù sostiene la fede nella risurrezione a partire da un passo dell’Esodo, uno dei primi cinque libri della Bibbia, riconosciuti dai sadducei, dove il Signore si presenta come il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe.
Il Dio dell’Alleanza è il Salvatore dei Patriarchi e di Israele: la sua fedeltà alle promesse non si arresta davanti alla morte, perché Egli non abbandona mai coloro che ama.

Gesù commenta: Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui.
Dio è testimone della vita dei Patriarchi che vivono per Lui: non solo grazie a Lui, ma per essere sempre con Lui.
Il termine della vita di ogni uomo, come di quella di Gesù, non è un aldilà immaginato in base alla nostra esistenza terrena: è il Padre.

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