Mt 25, 1ss

La parabola delle dieci vergini risente evidentemente dei costumi di quel tempo, eppure presenta degli elementi allegorici che l’evangelista ha inserito nel racconto, per trasmettere il suo messaggio ai suoi destinatari.

Al tempo di Gesù, lo sposo andava a prendere la sposa nella sua casa paterna. Da lì gli sposi si recavano alla casa dello sposo, dove il matrimonio si celebrava con una grande festa.

Nel solenne corteo che accompagnava gli sposi da una casa all’altra, le damigelle avevano il compito di illuminarlo con lampade o fiaccole:  accogliendo l’invito a partecipare, esse si impegnavano a provvedere a tutto ciò che serviva per l’espletamento del loro servizio.

Rileggendo la parabola alla luce dei costumi del tempo, risaltano alcuni elementi che si possono spiegare solo in termini allegorici: lo sposo a cui le vergini vanno incontro è il Messia; la sposa non è mai nominata e tutto lascia pensare che le dieci vergini la rappresentino collettivamente; non è inverosimile che lo sposo si lasci aspettare, ma è inimmaginabile che tutte le damigelle si addormentino nel contesto di una festa nuziale.

Per questi motivi è ragionevole pensare che la parabola sia un’allegoria della prolungata attesa del ritorno del Signore nella sua gloria.

L’evangelista chiarisce subito che cosa distingue le vergini prudenti da quelle stolte: aver previsto il ritardo dello sposo ed essersi equipaggiate di conseguenza.

La negligenza delle vergini stolte è quella di non essersi procurato dell’olio, una distrazione che non può essere rimediata.

Dateci del vostro olio, chiedono le vergini stole. No, rispondono quelle sagge.

La risposta può sembrare antipatica, ma è un modo per dire che, al momento del giudizio, ognuno deve rispondere al Signore in prima persona.

Anche la risposta dello sposo alle vergini che arrivano quando la porta è già chiusa, è molto dura: Non vi conosco, e ricorda quella che il Signore darà a quanti non avranno compiuto la sua volontà (Cf. Mt 7, 23).

La parabola è quindi una lezione di intelligenza: non possiamo prepararci alla venuta dello sposo all’ultimo momento.

Dobbiamo tenerci pronti in ogni momento, orientando tutta la nostra vita all’incontro con Lui, cercando di anteporre ad ogni altra cosa il Signore e la sua volontà.

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