Lc 19, 1ss

 Il vangelo di questa domenica è una bellissima sintesi di tutto il Vangelo di Luca.

 Nel suo cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversa l’antica città di Gerico.

A un certo punto un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cerca di vedere chi era quel Gesù, di cui tanto si sente parlare.

Impedito nel suo intento a causa della folla, Zaccheo corre avanti, sale su un albero e occupa un comodo posto di osservazione.

 Giunto presso l’albero, Gesù prende l’iniziativa e stabilisce con Zaccheo un rapporto personale: Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua.

Lo chiama per nome, come un vecchio amico, e si auto-invita nella sua casa: Oggi, cioè nel momento in cui ti apri alla grazia; devo, perché rientra nel piano della volontà di Dio; fermarmi a casa tua, cioè voglio stabilire un rapporto di amicizia con te.

Zaccheo coglie il momento favorevole e sperimenta la gioia dell’incontro con Gesù.

 Quanto accade deve fare i conti con la mentalità di quel tempo.

I testimoni mormorano pubblicamente: Da un peccatore si è fermato!. Il giudizio non è tanto su Zaccheo, quanto sul comportamento assunto da Gesù nei confronti di quel peccatore.

Ma, a dispetto di ciò che pensa e dice la gente, Zaccheo si converte veramente e dimostra con  i fatti il suo ravvedimento: Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni a poveri.

L’incontro con Cristo lo spinge a fare molto più di quanto la Legge esige da lui.

Il suo cuore è guarito dalla cupidigia ed ora è capace di aprirsi ai bisogni dei poveri e stabilire con tutti rapporti di giustizia e fraternità.

 Gesù accoglie la conversione di Zaccheo e risponde a coloro che avevano mormorato: Oggi la salvezza è entrata in questa casa: Oggi, grazie alla disponibilità di Zaccheo; la salvezza, cioè la grazia di Dio presente nella persona di Gesù; è entrata in questa casa, non solo nella vita di un grande peccatore, ma anche in tutta la sua famiglia.

 Il Figlio dell’Uomo, infatti, è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto.

L’espressione ricorda quella usata da Gesù nelle parabole del misericordia, a significare che nella vita di Zaccheo la missione di Gesù ha raggiunto il suo obiettivo: Zaccheo è la pecora perduta che il Buon Pastore ha ritrovato e recato sulle sue spalle; è ancora lui il figlio che era morto ed è tornato in vita, che il Padre aveva perduto e che ora ha finalmente ritrovato.

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