Lectio XXX Domenica A

Mt 22, 34ss

 

Qual è il grande comandamento nella Legge?.

La domanda, rivolta a Gesù da un dottore della Legge, prende spunto dalla preoccupazione dei giudei di trovare un principio unificatore all’interno dei 613 precetti che componevano la Legge e di stabilire una certa gerarchia tra di essi.

Dopo la questione del tributo e quella della risurrezione dei morti, questa è la terza prova a cui le autorità sottopongono Gesù, dopo la denuncia delle sue ultime tre parabole.

Alla domanda Gesù risponde con la citazione dello Shemà: Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.(Dt 6).

Lo Shemà chiede ad ogni israelita la totale dedizione a Dio, che si deve esprimere attraverso le facoltà umane più importanti: il cuore designava la dedizione religiosa a Dio, l’anima indicava il dono di sé fino al martirio, la forza comportava la donazione dei propri beni.

Gesù sottolinea che questo è il più grande e il primo dei comandamenti. Poi, contro ogni aspettativa, aggiunge: E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso (Lv 19), dove l’avverbio come esclude ogni forma di odio, vendetta, rancore.

Secondo Gesù, il comandamento dell’amore del prossimo è importante quanto quello dell’amore di Dio, nel senso che appartiene alla stessa categoria di principio unificatore.

Nella sua conclusione, Gesù associa i due comandamenti e li presenta come il cardine da cui dipende, letteralmente: a cui è appesa, tutta la Legge e i Profeti.

Associando i due comandamenti, Gesù mette in guardia il suo interlocutore, e i cristiani di ogni tempo, dalla tentazione tipicamente farisaica del formalismo, ossia della osservanza meramente esteriore dei precetti.

Facendo dipendere tutta la volontà di Dio da questi due comandamenti, Gesù contrasta quella frammentazione della Legge, in cui era caduta la casistica dei farisei che si facevano scrupolo di osservare le prescrizioni più piccole e trascuravano quelle più importanti: la giustizia, la misericordia, la fedeltà.

 Questo è anche l’ultimo insegnamento che Gesù svolge nel tempio di Gerusalemme. In esso trova riscontro lo scopo della sua missione: dare compimento alla Legge e ai Profeti.

E in realtà, per Gesù la volontà di Dio trova consistenza nell’amore integro a Dio e nell’amore disinteressato verso il prossimo, come Egli stesso lo ha vissuto e insegnato: nel suo intimo rapporto filiale col Padre e nella sua estrema solidarietà verso ogni uomo.

 Il Regno di Dio si è avvicinato ad ogni uomo nella persona di Gesù di Nazaret: è tempo di scoprirlo, per rispondere davanti a Dio all’appello dei due comandamenti.

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