Mt 16, 21ss

 

 

Dopo aver accolto la confessione di Pietro, Gesù comincia a mostrare ai discepoli la necessità di andare a Gerusalemme, patire, morire, risuscitare: il riscontro della loro fede è il segno che è giunto per Lui il momento di portare a compimento il piano della volontà di Dio, contenuto nelle SS. Scritture.

 

Prima di incamminarsi dietro a Gesù sulla strada che porta a Gerusalemme, Pietro prova a opporsi con forza: Dio non voglia, Signore! Questo non ti avverrà mai!.

Egli ignora il piano di Dio e il modo in cui Gesù interpreta la propria missione.

 

Gesù gli risponde in modo altrettanto energico: Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini!.

Proiettando su Gesù le proprie idee, Pietro si allontana dai pensieri di Dio e, anteponendosi a Gesù sulla via che Egli vuole seguire, gli fa da ostacolo.

Così, colui che era stato proclamato beato ora è apostrofato satana e colui che era stato chiamato Roccia ora è divenuto pietra di inciampo.

 

Rivolto a Pietro e agli altri, Gesù ribadisce la necessità, per sé e per coloro che lo seguono, di passare attraverso la morte per accedere alla vita: Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Rinnegare se stessi è rinnegare la propria volontà, le proprie ambizioni mondane. Prendere la croce è essere disposti alla morte riservata ai criminali.

 

Gesù spiega questa necessità con tre affermazioni.

Chi vuol salvare la propria vita, la perderà.

La vita si trova nella relazione personale con Gesù: il vero discepolo è disposto a rischiare la propria vita in nome di Gesù, perché confida di riceverla da Lui.

 

Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?.

Nelle parole di Pietro erano risuonate le tentazioni del deserto. Gesù le respinge ancora una volta.

Inoltre l’uomo non è padrone della sua vita, ma solo amministratore, e, se la perde, non è più in grado di riaverla indietro.

 

Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua.

Si tratta meno di opere singole che del modo di agire, cioè: di seguire Gesù nel suo cammino verso la croce, di essere pienamente solidali con Lui, di condividere il suo destino.

 

Pietro e gli altri avevano bisogno di questo chiarimento per capire che il Piano di Dio è quello che si va manifestando nella vita di Gesù e che il Padre, che pure si è compiaciuto di rivelarsi a Lui, è infinitamente altro rispetto a quello che egli può concepire con le sue forze.

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