Mt 17, 1ss
Sei giorni dopo l’annuncio della sua Passione, Morte e Risurrezione, Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li conduce su un monte alto.
All’annuncio di Gesù Pietro aveva protestato dicendo: Dio te ne scampi, Signore, questo non ti accadrà mai. Ora Gesù lo conduce con sé sul monte, per aiutarlo a scoprire il senso delle sue misteriose parole.
Sul monte Tabor i tre discepoli rivivono l’esperienza dei grandi profeti di Israele.
Sul monte Sinai Mosè aveva intravisto la gloria di Dio e ascoltato le Dieci parole.
Secoli dopo, sullo stesso monte, il profeta Elia avrebbe percepito la presenza del Signore nel mormorio di una brezza leggera e ricevuto il compito di portare a termine la sua missione.
Sul Tabor i discepoli vedono ora la luce che si irradia dal volto di Gesù e si riflette sulle sue vesti, segno della realtà divina presente in Lui.
Poi sono avvolti da una nuvola luminosa, segno della presenza di Dio, e ascoltano la voce del Padre: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo.
La voce spiega loro che Gesù è il Cristo, ossia il compimento delle promesse di Dio, il Figlio amato, il Servo fedele, disposto a farsi carico dell’iniquità di tutti e a pagare per loro.
La volontà di Dio, che finora si era manifestata attraverso la Legge e i Profeti, da ora in poi si manifesta nella persona di Gesù, maestro della Legge perfetta e definitiva. Per questo bisogna ascoltare Lui solo.
Quanto vedono e ascoltano prepara i discepoli a comprendere il vero significato della Passione e della Risurrezione di Gesù.
La Passione di Gesù non sarà solo scandalo e umiliazione, ma anche il segno dell’infinito amore di Dio, che arriva a consegnare il Figlio alla morte.
La Risurrezione di Gesù non sarà soltanto l’esaltazione di un uomo che ha svolto la missione ricevuta da Dio: sarà il ritorno del Figlio nella gloria che aveva prima della sua Incarnazione.
Intimamente unito al Padre, Gesù cammina verso Gerusalemme dove sarà tolto dal mondo.
I discepoli faticano a stargli dietro, perché non riescono ad accettare la sofferenza e la morte: hanno bisogno di vedere in anticipo la luce della gloria del Figlio dell’Uomo, hanno bisogno di ascoltare la voce del Padre che li invita a seguire Gesù fino alla fine del suo cammino.
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