Lectio III Domenica di Pasqua B

Lc 24, 35ss

  

Dopo essere apparso a Simone e ai due discepoli di Emmaus (cf. Lc 24, 32-34), Gesù appare agli Undici e ai discepoli riuniti nel Cenacolo.

Alcuni di loro hanno visto, altri hanno solo ascoltato, alcuni hanno creduto, altri no: Gesù accoglie il cammino di ciascuno e costruisce una nuova comunione sulla base del loro stupore, della loro incredulità, della loro disperazione.

 Alla vista di Gesù, i discepoli sono stupiti e spaventati: non riescono a spiegarsi quello che vedono.

Gesù va incontro ai loro dubbi con tre inviti: Guardate, Toccatemi, Avete qualcosa da mangiare?.

Gesù non è un fantasma o un puro spirito: è una persona in carne ed ossa; non è semplicemente tornato in vita, come Lazzaro: è entrato in un nuovo modo di essere.

 I discepoli sono testimoni di un fatto storico che, però, trascende la stessa realtà storica: i segni della Passione identificano il Risorto come Colui che era stato crocifisso; il contatto fisico conferma che non è un fantasma; se mangia davanti a loro, non è perché abbia bisogno di nutrirsi, ma per dimostrare che può agire concretamente sul loro mondo.

 Dopo averli chiamati alla fede nella sua risurrezione, Gesù li aiuta a comprendere il Piano della volontà di Dio: richiama alla memoria le parole che aveva detto prima di morire, poi apre la loro mente all’intelligenza delle Scritture.

Alla luce della Risurrezione il Piano di Dio, contenuto nelle Scritture, emerge non più come una necessità, ma come volontà del Padre, come disegno della sua benevolenza: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

A partire da questa comprensione filiale della volontà di Dio, anche i discepoli potranno accogliere ciò che avviene loro come segno della volontà del Padre.

 Di questo voi siete testimoni.

L’incontro col Risorto e l’intelligenza filiale delle Scritture qualificano i presenti come testimoni ufficiali della Risurrezione di Gesù.

Pietro lo confermerà nei suoi discorsi: E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. (At 10, 39-41).

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