Mc 1, 1ss

Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.

Nel titolo del suo Vangelo, Marco anticipa e mette insieme la confessione di Pietro a Cesarea, Tu sei il Cristo, e la proclamazione del centurione romano ai piedi della croce, Veramente quest’uomo era figlio di Dio.

Dopo il titolo, l’evangelista annuncia il compimento di un’antica profezia: Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto.

In realtà la citazione compone un verso di Malachia, Ml 3,1, e uno di Isaia, Is 40, 3.

Alla luce dei due testi, Giovanni appare quindi sia come il profeta Elia, che annunciava il Messia incaricato di radunare il popolo disperso nel deserto delle nazioni, sia come il profeta Isaia che proclamava il ritorno egli esiliati attraverso il deserto della Siria.

Giovanni si presentò a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Giovanni è figlio del sacerdote Zaccaria, eppure opera nel deserto, non parla di sacrifici ma di conversione, non opera come sacerdote ma come profeta.

A differenza dei riti di purificazione, praticati a quel tempo, il battesimo annunciato da Giovanni richiede ed esprime la conversione, ossia la decisione di ravvedersi e di cambiare il proprio modo di pensare e di vivere, in vista del perdono dei peccati, che si attende da Dio.

L’abbigliamento di Giovanni ricorda quello del profeta Elia, la sua alimentazione è quella dei nomadi del deserto: egli è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il suo messaggio riassume tutta l’attesa messianica.

Anche se opera lontano dalla Giudea, il suo grido trova riscontro in tutta la regione della Giudea e in tutti gli abitanti di Gerusalemme: né Gerusalemme né il tempio  bastano a soddisfare la sete di salvezza, presente nel cuore dell’uomo che accorre nel deserto per ascoltare la Parola di Dio.

La predicazione di Giovanni è focalizzata su Colui che viene dopo di lui e sul battesimo che egli deve compiere.

Giovanni definisce Colui che viene come più forte di lui e si dichiara indegno di sciogliere i legacci dei suoi sandali, ossia di fargli da schiavo.

Giovanni ricorda infine che il suo battesimo con acqua non è quello definitivo, perché prepara il battesimo che sarà amministrato dal più forte: sarà quel battesimo, non il suo, che compirà la rigenerazione del popolo, annunciata dai profeti, perché esso comunicherà lo Spirito santo.

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