Lc 14, 1ss

 

Invitato a pranzo da un capo dei farisei, Gesù prende spunto dalle circostanze in cui viene a trovarsi ed esprime con franchezza il suo pensiero controcorrente.

 

Osserva come alcuni invitati cercano di occupare i primi posti e, parlando come se fosse il padrone di casa, prende di mira la smania dei posti d’onore: Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.

 

Poi fa la sua proposta: Invece quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.

Mettersi al’ultimo posto è esattamente quello che ha fatto Gesù che, pur essendo Dio, si è svuotato di sé, si è fatto simile a noi in tutto eccetto il peccato, ha abbracciato la morte di croce per puro amore.

Al seguito di Gesù, si impara a prendere le distanze dal proprio egoismo e si apprezza il valore dell’umiltà e della mitezza.

 

Il rovesciamento di prospettiva, proposto da Gesù, anticipa quello che avverrà al  momento del giudizio finale, quando Dio darà la gloria agli umili e abbasserà i superbi.

 

Poi Gesù ha una parola anche per il padrone di casa: Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.

Questa volta Gesù prende di mira le convenzioni sociali per cui i benestanti si invitano tra loro per scambiarsi i favori.

Tale reciprocità, calcolata  e conveniente, rinchiude le persone nel loro egoismo e le porta all’indifferenza e alla discriminazione dei poveri.

 

Alle consuetudini sociali Gesù contrappone una prassi alternativa: Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi.

È così che fa il Signore il quale al banchetto del suo Regno invita tutti, a partire dai poveri.

 

Aprire il cuore a tutti e invitare persone che non possono ricambiare il favore prepara la Beatitudine che consiste nella ricompensa finale, cioè nell’essere contraccambiati da Dio stesso, nella risurrezione dei giusti.

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