II Domenica dopo Natale

Gv 1, 1ss

 

 

Al canto degli angeli, che ha celebrato la nascita di Gesù a Betlemme, fa riscontro quello della chiesa, che celebra le meraviglie compiute dal Verbo di Dio fatto uomo.

 

In principio Dio creò il cielo e la terra, esordisce la Genesi.

In principio era il Verbo, sembra correggere l’evangelista per il quale Colui che ha donato agli uomini la Parola del Padre è la Parola di Dio in persona.

Il Verbo con cui Dio ha creato ogni cosa era in principio, prima che cielo e terra fossero creati; era presso Dio, in un rapporto di obbedienza e intimità con Lui; era Dio, unito al Padre, seppur distinto da Lui.

 

Il Verbo è entrato nella storia umana come vita che dà luce, senso, alla vita degli uomini e la sua luce continua ad essere presente nella storia degli uomini nonostante la loro ostilità.

La luce del Verbo è venuta nella sua casa, in Israele, in mezzo agli uomini, incontrando rifiuto da parte di alcuni e accoglienza da parte di altri.

A quanti però l’hanno accolto, credendo nel suo nome, ha dato potere di diventare figli di Dio, cioè di essere generati da Dio, di ricevere in dono la vita di Dio.

 

Il Verbo, che era  in principio presso Dio, unito a Dio seppur distinto da Lui, si è fatto carne ed è venuto a vivere in mezzo a noi.

Non sfugge il passaggio alla prima persona plurale: chi parla è la comunità di coloro che hanno creduto nel suo nome e da Lui hanno ricevuto il potere di diventare figli di Dio.

Si è fatto carne, senza cessare di essere Parola, anzi: trovando il modo più adatto per parlare agli uomini; si è fatto uomo, senza cessare di essere Dio, anzi: portando Dio a tutti nella propria umanità.

È venuto ad abitare in mezzo a noi: è diventato nostro concittadino.

 

Coloro che hanno creduto in Lui e vissuto con Lui possono vantarsi di aver visto la sua gloria, cioè l’intimità del rapporto, che esisteva prima del tempo tra il Verbo e il Padre, e di aver ricevuto dalla pienezza, traboccante dalla sua umanità, grazia dopo grazia, cioè: un dono nuovo, che perfeziona quello ricevuto in precedenza.

In realtà, la legge antica venne per mezzo di Mosè a cui Dio aveva detto: Tu non puoi vedere il mio volto e restare vivo. La grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo, l’unico che ha potuto vedere il Padre, perché era con Lui fin dal principio.

È la sua relazione unica col Padre che fa della rivelazione di Gesù, Unigenito Dio, la rivelazione suprema di Dio.

 

Divenendo carne, la Parola di Dio è entrata nella nostra storia, ci ha raccontato chi è Dio, amore per noi fino alla morte, cammina insieme con noi, risponde a tutte le nostre domande e preghiere.

 

Ascoltare il racconto del Verbo incarnato e camminare con Lui qualifica il nostro modo di stare in questo mondo.

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