Mt 21, 37ss

La parabola dei contadini omicidi è, in realtà, un’allegoria della storia della salvezza: Gesù prende spunto dal cantico della vigna di Isaia per raccontare, in forma allegorica, la crescente infedeltà di Israele all’alleanza con Dio.

A differenza del cantico di Isaia, questa volta la colpa non ricade sulla vigna, ma sui contadini, cioè sui responsabili del popolo, che vogliono appropriarsi della vigna e perciò respingono violentemente i servi inviati dal proprietario a raccoglierne i frutti.

 All’interno di questa storia di infedeltà, si colloca la vicenda dell’ultimo inviato, figlio del proprietario ed erede della vigna: alla fine, quando tutto sembra perduto, il padrone invia ai contadini il proprio figlio, ma essi, consapevoli della sua identità  e della sua missione, lo portano fuori della vigna e lo uccidono.

 Sulla bocca di Gesù l’allegoria è una lucida e coraggiosa denuncia dell’infedeltà di Israele, un ammonimento rivolto ai capi del popolo a non perdere l’ultima occasione loro affidata di pentirsi e accogliere il Figlio.

Dopo aver raccontato la parabola, Gesù chiede ai suoi interlocutori di tirare le conclusioni. Ed essi, che ignorano il significato dell’allegoria, rispondono: Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo.

Gesù conferma la loro sentenza: prima indica nel Figlio la pietra scartata dai costruttori, ma posta da Dio come fondamento di una nuova costruzione; poi li affronta in modo esplicito, come nella parabola dei due figli: Vi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.

 Il popolo di cui si parla è il popolo messianico, fondato sulla pietra angolare di Cristo risorto. Esso si qualifica per i frutti che porta: l’adempimento dell’alleanza di Dio con gli uomini.

Ma la storia dei contadini omicidi è rivolta anche alle prime comunità cristiane e ai cristiani di ogni tempo: alla fine il giudizio non sarà fatto in base all’appartenenza religiosa, ma in base all’attuazione perseverante della volontà del Padre, così come Gesù l’ha rivelata.

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