Lc 17, 5ss

  

Col passare del tempo gli apostoli avvertono la grave responsabilità a cui Gesù li sta preparando e gli chiedono: Accresci la nostra fede!. Si rendono conto che senza la fede non possono condurre gli uomini alla fede né guidarli in comunità che pratichino il perdono, la condivisione, la correzione fraterna.

 

La risposta di Gesù è sorprendente: Se aveste fede quanto un granellino di senape, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare ed esso vi ascolterebbe.

La fede è certamente un dono che solo il Signore può dare e accrescere, ma è anche una scelta libera dell’uomo.

Ciò che serve agli apostoli non è necessariamente una fede grande, ma una fede autentica.

Se infatti il credente si fida completamente di Dio e gli permette di manifestare la sua potenza nella propria vita, la sua fede, anche se piccola, è già efficace e opera meraviglie paragonabili al prodigio descritto da Gesù nella sua parabola.

 

Una fede autentica è particolarmente richiesta a coloro che, nella comunità, ricoprono ruoli di responsabilità nei confronti dei fratelli, come testimonia la confidenza fatta a Pietro durante l’ultima Cena: Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli.

Anche per questo, alla parabola del granello di senape, Gesù aggiunge quella del servo: Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?.

Il servo non può pretendere alcuna ricompensa per il suo lavoro, perché tutto quello che fa è suo dovere. Allo stesso modo, l’apostolo non può accampare alcun diritto davanti a Dio per il servizio svolto a vantaggio dei fratelli.

 

Il programma che, attraverso la parabola, Gesù traccia per i suoi apostoli è chiaro: prima di mangiare e bere al banchetto del Regno, essi devono a lungo lavorare, per edificare la comunità sull’ascolto della Parola di Dio.

Il ministero dell’Apostolo è importante, perché egli è chiamato a trasmettere agli uomini la misericordia del Padre, l’invito al banchetto messianico e il dono dello Spirito santo.

Eppure l’apostolo rimane un semplice servo: uno che svolge il suo lavoro nella consapevolezza che la salvezza degli uomini dipende tutta e solo da Dio e che il proprio impegno, più che a Dio, è utile a se stesso.

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