Lc 15, 3ss
Il comportamento di Gesù verso i pubblicani e i peccatori è tale che non possono più nascondere il loro scandalo: come è possibile trattare da amici persone su cui pesa il giudizio di Dio?
Alle loro mormorazioni Gesù risponde con le parabole della misericordia.
Nelle parabole della pecora perduta e della dramma perduta, Gesù fa appello anzitutto al buon senso dei suoi ascoltatori: Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta finché non la ritrova?; O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
Se un pastore perde una pecora del suo gregge, farà l’impossibile per ritrovarla, non perché abbia delle qualità, ma solo perché gli appartiene. Il fatto che la pecora sia in difficoltà è sufficiente per mobilitare tutte le sue energie su di essa. Egli lascia le altre novantanove, non per disinteresse o imprudenza, ma perché è mosso unicamente dalla premura per quella perduta.
Il pastore cerca la pecora perduta finché non la ritrova.
E nessuno si meraviglia davanti al gesto naturale di una donna di casa, che, perduta la sua moneta, accende la lucerna, spazza la casa, cerca attentamente finché non la ritrova.
Nella seconda parte delle due parabole Gesù trasmette invece la sua esperienza personale.
Un pastore normale trasporterebbe la sua pecora nel deserto, dove si trova il gregge. Il pastore della parabola, invece, una volta ritrovata la pecora, se la mette in spalla tutto contento, torna a casa e chiama gli amici e i vicini, per manifestare loro la sua gioia.
Nella gioia del pastore si intravede la gioia di Gesù per la conversione di un solo peccatore. La gioia condivisa da pastore con gli amici è l’immagine del banchetto celeste.
Una volta ritrovata la sua moneta, la donna chiama le amiche e le coinvolge nella sua gioia: più che per il valore della moneta, ella è felice perché i suoi sforzi non sono stati vani.
La gioia della donna, come quella del pastore, è un piccolo riflesso della gioia di Dio per la conversione di un solo peccatore.
Solo chi non conosce il Padre si scandalizza del comportamento di Gesù verso i peccatori.
Dopo aver inaugurato il giubileo della misericordia, Gesù si premura di annunciarlo a tutti, a cominciare da coloro che sono lontani.
Dio non attende il ritorno del peccatore, ma gli va incontro per ricondurlo a casa.
La gioia di Dio di fronte al ritorno del peccatore è nel vedere riconosciuta la propria misericordia.
Agli occhi di Dio rimaniamo figli, anche quando gli volgiamo le spalle. Davanti a Lui nessun peccato è così grande da scoraggiare la sua volontà d riportarci a Lui.
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