Lectio XXIII Domenica A

Mt 18, 15ss

La corretta interpretazione del Vangelo di questa domenica dipende dalla soluzione di un problema di critica testuale. La maggior parte dei manoscritti riferisce: Se tuo fratello pecca contro di te. Pochi altri, ma molto autorevoli, riferiscono invece: Se tuo fratello pecca.

Nel primo caso si tratterebbe di un’offesa personale; nel secondo di una colpa grave e pubblica. Nel primo caso l’accento cadrebbe sul perdono; nel secondo sulla correzione fraterna.

Molti studiosi propongono il testo più breve, perché è più difficile e spiega l’altro.

In questa prospettiva il verbo ammoniscilo ricorda Lv 19, 17: Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui; e il verbo guadagnare richiama 1 Cor 9, 19: Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero.

La chiesa è una comunità di fratelli chiamati a tradurre nei rapporti interpersonali la misericordia di Dio: quando un fratello se ne allontana, incombe su tutti i membri della comunità la responsabilità di aiutarlo a ritrovare la comunione fraterna.

Lo sforzo per reintegrare il fratello prevede tre passi: se il colloquio personale non ha portato il frutto sperato, si potrà fare appello ad altri fratelli. Solo in ultima istanza si ricorre alla comunità.

Tale prassi di correzione fraterna mira a guadagnare il fratello, secondo il desiderio di Dio che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

Può darsi tuttavia il caso di qualcuno che rifiuta qualsiasi correzione: solo allora, e come estremo rimedio, può scattare la sanzione della comunità: Sia per te come un pagano o un pubblicano.

Di fronte al fratello che rifiuta di ascoltare, la comunità non ha più responsabilità: le resta di rimetterlo nelle mani del Padre, riconoscendo che l’aiuto da prestargli la sorpassa totalmente. E in definitiva la chiesa dipende meno dagli sforzi umani che dal Padre che è nei cieli.

Gesù conclude la sua istruzione dicendo: In verità io vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.

Con queste parole riferisce a tutta la comunità il potere promesso in precedenza a Simon Pietro.

Alla fine Gesù si sofferma sulla riconciliazione.

È inevitabile che ci siano conflitti nella chiesa. Quando dunque sorge una controversia, l’espediente più efficace per risolverla è la preghiera comune.

Se in mezzo ai conflitti due o tre si raccolgono nel nome di Gesù, il Padre li ascolterà. La ragione profonda risiede nella presenza del Risorto all’interno della sua chiesa: è Lui che ispira la preghiera dei fratelli e concede loro di condividere sulla terra la misericordia del Padre.

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