Lc 10, 38ss

 

Lungo la strada che porta a Gerusalemme, Gesù non incontra solo il rifiuto dei samaritani: incontra anche l’ospitalità di Marta e Maria.

 Questo episodio va letto in continuità con la parabola del buon samaritano, che lo precede. La parola di Gesù esprime la volontà di Dio: ascoltarla è la condizione essenziale per ereditare la vita eterna.

 Esso testimonia anzitutto la grande libertà di Gesù che accetta l’invito delle due donne e propone loro il suo insegnamento.

A quel tempo, infatti, le donne erano escluse dalla lettura della Legge e non potevano prender parte alle assemblee liturgiche della sinagoga e del tempio.

Agli occhi di Gesù non ci sono discriminazioni: ogni essere umano è un figlio a cui Dio rivolge il suo amore e le sue esigenze.

 Accolto Gesù in casa, le due donne si dividono i compiti: Marta prepara da mangiare e Maria fa gli onori di casa.

L’evangelista accentua volutamente le differenze: Maria è seduta ai piedi Gesù e lo ascolta; Marta, invece, è tutta presa dai molti servizi.

 A un certo punto Marta si rivolge a Gesù e chiede aiuto: Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire?.

Gesù la interpella con un doppio vocativo, quasi a distoglierla da un atteggiamento sbagliato: Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose.

Gesù non prende di mira il suo servizio, ma il suo affanno, la sua preoccupazione, che rischiano di prendere il sopravvento sulla fede.

 C’è bisogno di poche cose, anzi di una sola.

Gesù passa dalla prospettiva del pasto, c’è bisogno di poco, a quella dell’unica cosa necessaria che è l’ascolto.

 Maria si scelta la parte migliore.

Gesù evoca un’espressione del salmo 16: Il Signore è mia parte di eredità e mio calice.

Gesù non è un maestro né un taumaturgo: è la Parola di Dio in persona.

Nelle sue parole gli uomini ricevono la parola della loro vita. Perciò l’atteggiamento da tenere verso di lui è l’ascolto.

 Questi è il Figlio mio, l’eletto. Ascoltatelo, aveva detto ai tre discepoli la voce del Padre.

Ciò che importa veramente è ascoltare il Figlio, rendersi disponibili per Lui e per il Regno, seguirlo fino alla fine.

Maria rappresenta l’atteggiamento che tutti i credenti devono tenere verso il Signore risorto presente nella sua chiesa.

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