Gv 12, 20ss

L’ingresso di Gesù nella città santa non passa inosservato e alcuni pellegrini venuti a Gerusalemme dalla lontana Grecia chiedono ai discepoli di vedere Gesù.

Quando Gesù recepisce questo desiderio, comprende che è cominciata la sua glorificazione e dice: È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’Uomo.

La glorificazione di Gesù è il suo innalzamento sulla croce e nella gloria.

 Il pensiero di Gesù va subito alla morte che avverte come imminente: che cosa vedranno quei pellegrini fra qualche giorno?

Potranno vedere un seme rimasto solo oppure un seme che marcisce, germoglia e porta frutto; potranno vedere un uomo attaccato alla propria vita oppure un uomo disposto a perdere la propria vita in questo mondo, con la fiducia di conservarla per la vita eterna; potranno vedere i suoi discepoli abbandonarlo e disperdersi oppure condividere il suo cammino e raggiungerlo dove è Lui, nell’amore del Padre.

Davanti a Gesù si aprono queste due possibilità: l’ora della sua glorificazione è cominciata e sta a Lui decidere che cosa fare.

 Di fronte alla morte, simbolo del potere oscuro di Satana, Gesù non nasconde il suo turbamento: Ora l’anima mia è turbata e che devo dire: Padre salvami da quest’ora?.

Ma trova la forza di aprirsi al dialogo col Padre: Padre glorifica il tuo nome!: la glorificazione di Gesù coincide con la glorificazione del Padre, perché, impegnandolo fino al dono di sé, la sua morte manifesterà agli uomini l’amore del Padre e li condurrà a Dio.

Il Padre ascolta la preghiera del Figlio e gli assicura il suo sostegno: L’ho glorificato e ancora lo glorificherò!.

Con l’aiuto del Padre, Gesù abbraccia la sua ora e confida che la sua glorificazione porterà molto frutto: Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.

In realtà, quando sarà elevato sulla croce e nella gloria, Gesù apparirà a tutti come il Salvatore del mondo: dal Padre manderà lo Spirito santo e, attraverso di Lui, estenderà il suo Regno sul mondo.

 Anche oggi tante persone, vogliono vedere Gesù, incontrarlo, conoscerlo: dobbiamo rispondere a questo desiderio con la testimonianza di una vita che si dona nel servizio.

Si tratta di seminare amore non con parole che volano via, ma con esempi concreti.

Solo così potremo portare frutto anche in mezzo a incomprensioni, difficoltà e persecuzioni.

Proprio mentre il seme muore, la vita germoglia, per produrre frutti maturi a suo tempo (Papa Francesco).

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