Lectio V Domenica del T. O. A

Mt 5, 13ss

 

Dopo aver proclamato le otto beatitudini, Gesù passa dalla terza alla seconda persona plurale: Beati voi quando vi perseguiteranno.

La gioia di cui si parla è la gioia di essere personalmente associati al suo destino.

Chi scopre questa gioia comincia a rivelare agli altri la presenza del Regno dei cieli sulla terra.

 Con le immagini del sale e della luce, Gesù rivela ai discepoli le prerogative e il compito che essi hanno nei confronti del mondo: Voi siete il sale della terra; Voi siete la luce del mondo.

Gesù ha senza dubbio in mente la comunità dei discepoli, più che ogni singola persona presa individualmente.

 Nella tradizione biblica, il sale, che dà sapore e conserva gli alimenti, è simbolo di sapienza.

I discepoli ricevono da Gesù il dono della Sapienza di Dio, che, con la felicità che apporta, è in grado di trasfigurare e dare sapore alla vita degli uomini.

Se i discepoli perdono il dono della Sapienza e vengono meno al loro compito rispetto al mondo, non servono più a nulla.

 Gesù è la luce del mondo, come Egli stesso dichiarerà in seguito.

Uniti a Lui e partecipi della sua vita, i discepoli riflettono nella propria vita la sua luce e meritano il medesimo appellativo: Voi siete la luce del mondo.

La luce che Gesù comunica ai discepoli è simile a quella che il sole comunica a una città collocata sopra un monte: non può essere nascosta.

La luce di Gesù è anche simile a quella di una lampada che fa luce in casa: sarebbe assurdo coprirla.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini: nelle opere di giustizia e misericordia compiute dai discepoli si riflette quella luce che proviene da Dio e può condurre gli uomini alla Fonte della luce.

Non si tratta di fare esibizione di opere pie, ma di rivelare il dono di Dio e di rendere testimonianza al Padre che fa bella e buona la vita dei suoi figli.

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