Lectio Maria SS. Madre di Dio anno A

Lc 2, 16ss

Il Vangelo di questa solennità è la conclusione del racconto della nascita di Gesù e ci riporta nel cuore della notte di Natale.

Raggiunti dall’annuncio dell’angelo, i pastori non rimangono indifferenti: si affrettano verso il segno loro indicato e, al termine della loro ricerca, trovano Maria, Giuseppe e il Bambino adagiato in una mangiatoia.

Dopo aver visto il Bambino, raccontano l’esperienza della loro fede: hanno accolto la Parola, si sono lasciati condurre fino a Gesù e lo hanno trovato.

Nelle loro parole comincia a diffondersi nel mondo la luce dalla Rivelazione di Dio.

Tutti i presenti si stupiscono della loro esperienza. Maria da parte sua, conserva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

Lo stupore è la reazione naturale che l’uomo prova davanti alla manifestazione visibile di Dio.

Maria sente di dover andare oltre: ella conserva tutte queste cose meditandole nel suo cuore: non in modo passivo, solo per raccontarle in futuro, ma in modo attivo, per capirne il senso.

Si tratta di un mettere insieme, di un confrontare, che permette alla luce della Parola di farsi strada nella propria coscienza.

In realtà, il senso di ciò che ha ascoltato dall’angelo Gabriele e dai pastori potrà essere colto solo alla fine, grazie al dono dello Spirito santo.

Per questo l’atteggiamento più opportuno è impegnare tutte le proprie risorse, per mettere insieme parole e fatti, e rimanere aperti a tutto ciò che accadrà a Gesù in futuro.

Così Maria si educa alla fede e diventa la prima discepola del suo Figlio, modello del discepolo che ascolta la Parola e la mette in pratica.

In mezzo agli altri sta come Colei nella quale si realizza il volere di Dio, al quale ella non si sottrae.

L’ottavo giorno della nascita, il Bambino viene circonciso e riceve il nome indicato dall’angelo.

Con la circoncisione, Maria e Giuseppe introducono Gesù entra nella famiglia di Abramo e Gesù vi entra non come semplice erede, ma come compimento della Promessa di Dio.

Imponendo al loro Bambino il nome indicato dall’angelo, essi rinunciano alle proprie prerogative di genitori e riconoscono il primato di Dio sul loro Bambino.

Educarlo vorrà dire rispettare questo primato, mantenere un atteggiamento di ascolto e docilità nei confronti della Parola.

La parola di grazia, che un giorno risuonerà sulla bocca e nella vita di Gesù è la stessa che Maria ha custodito e meditato nel cuore fin dall’inizio.

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