Mt 5, 1ss
Il primo discorso di Gesù, il Discorso della montagna, si apre con un elenco di otto beatitudini: non è una selezione delle beatitudini più importanti, ma la testimonianza della gioia di cui Gesù fa esperienza in prima persona e che è disposto a donare a quanti confidano in Lui.
Gesù è il Figlio che riceve tutto dal Padre ed è pronto a rivelare a chiunque il volto del Padre.
Gesù è il Maestro mite ed umile di cuore, che invita quanti sono affaticati e oppressi dai fardelli della vita ad imparare da Lui e a trovare il ristoro di cui hanno bisogno.
Gesù è ancora il segno vivente della misericordia del Padre che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Poveri e miti, afflitti e affamati sono dichiarati beati non perché soddisfino particolari condizioni, ma solo perché Dio si fa carico della loro situazione e si impegna a cambiarla.
Misericordiosi e puri di cuore, operatori di pace e perseguitati per la giustizia sono dichiarati beati, perché cercano di corrispondere, in un modo o nell’altro, all’avvento del Regno di Dio.
La prima e l’ultima beatitudine sono formulate al presente e indicano che la gioia di cui si parla è alla portata di tutti, perché nasce dalla presenza di Gesù risorto nella nostra storia.
Le altre sei sono formulate al futuro e indicano che la gioia, che cominciamo a sperimentare fin da ora, un giorno sarà piena nella comunione con Dio.
Le espressioni usate da Gesù tratteggiano le caratteristiche della gioia perfetta: essere consolati tra le braccia del Padre, ereditare la terra della comunione con Lui, essere appagati dal suo amore, sperimentare la sua tenerezza, vedere il suo volto, essere riconosciuti pubblicamente come sui figli.
Le beatitudini sono anzitutto un invito a scoprire la gioia che si nasconde dentro di noi, al fondo delle vicissitudini della nostra vita. Sono anche un invito a seguire Gesù sulle vie della fedeltà e dell’amore, con la fiducia di avere parte, un giorno, alla pienezza delle sua gioia.
Una menzione particolare merita l’ultima beatitudine che, a differenza delle altre, viene spiegata in una beatitudine supplementare: Beati voi, quando vi perseguiteranno.
Gesù proclama beati coloro che sono perseguitati a motivo della fede in Lui e della coerenza con la volontà di Dio.
La motivazione della beatitudine è la grande ricompensa preparata per loro da Dio: essere suoi figli, essere associati al Figlio umiliato nella Croce ed innalzato nella gloria.
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