Lc 1, 26ss
L’angelo Gabriele era apparso a Zaccaria nella parte più interna del Tempio di Gerusalemme, per annunciargli la nascita di un figlio, chiamato a preparare la venuta del Cristo. Ora entra da Maria, una ragazza di Nazaret, per annunciarle la nascita dello stesso Cristo, ma questo avviene nel contesto di una vocazione: Maria viene chiamata e resa capace di diventare la madre del Messia.
Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!.
L’appellativo piena di grazia esprime ciò che Maria è davanti a Dio. Come lo stesso angelo spiegherà subito dopo, Maria ha trovato grazia presso Dio: la grazia divina permea tutta la sua vita ed ora la prepara a diventare la madre vergine del Messia.
Con l’espressione Il Signore è con te, l’angelo assicura a Maria che il Signore le è vicino con la sua grazia e la sua protezione ed è pronto ad aiutarla in ciò che le chiede.
All’invito dell’angelo Maria non risponde subito con gioia, ma piuttosto con turbamento e riflessione, segni della sua naturale riservatezza e della sua spirituale assennatezza.
L’angelo le spiega il senso delle sue parole e le comunica il suo messaggio: ella è chiamata a diventare madre di un bambino descritto come l’atteso Messia della casa di Davide, solo che al suo regno viene promessa una durata eterna.
Come è possibile, non conosco uomo?.
Maria non chiede un segno dimostrativo, come aveva fatto Zaccaria. Non oppone quindi un rifiuto alla Parola della grazia, ma esprime la sorpresa di chi non comprende il modo in cui questa nascita possa accadere.
L’angelo le annuncia che concepirà un bambino da vergine, da sola, senza il concorso di un uomo: sarà l’onnipotenza di Dio, a cui nulla è impossibile, a creare nel suo grembo un bambino. In passato Dio aveva concorso miracolosamente alla nascita di Isacco, Sansone e Samuele: ora farà germogliare una vita nel suo seno verginale.
Proprio perché l’origine del bambino è in tutto e per tutto opera di Dio, egli sarà totalmente santo e chiamato figlio di Dio, cioè: generato direttamente da Dio nel grembo di Maria.
Maria crede con obbedienza e semplicità, senza chiedere segni, ma a lei, come a noi, è dato un segno che dimostrerà che Dio è in grado di operare un concepimento verginale: la gravidanza tardiva di Elisabetta, considerata da tutti sterile e che ora è al sesto mese di gravidanza.
Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.
Senza accertarsi del segno offertole dall’angelo, Maria dà il suo consenso alla Parola di Dio: non pone condizioni, si dichiara Serva del Signore ed esprime il desiderio che avvenga quanto il Signore ha disposto per lei.
L’angelo parte da Maria come era da lei entrato, lasciandole l’ultima parola: la disponibilità della vergine ha fatto spazio a Dio che ora può operare il suo prodigio.
Nella vocazione di Maria cogliamo le caratteristiche di ogni chiamata: proviene dalla benevolenza e dal favore di Dio; è accompagnata dal suo aiuto; coinvolge l’intera persona e assorbe tutto il tempo; mette a servizio di Gesù; dona gioia, la gioia che viene da questo servizio.
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