Lectio III Domenica di Quaresima

Gv 2, 13ss

 Gesù ha frequentato il tempio fin da quando era ragazzo: per lui non era certo una novità che nel tempio ci fossero venditori di animali e cambiamonete.

Ma questa è la prima volta che Gesù sale a Gerusalemme con i suoi discepoli, è la prima festa di Pasqua, che celebra con loro: fa una sferza di cordicelle e scaccia dal tempio venditori e cambiamonete.

 Prima di Gesù, i grandi profeti avevano preso posizione nei confronti del tempio e del culto, intesi come ipocrita copertura di una sostanziale ingiustizia.

Geremia aveva presagito che Dio avrebbe distrutto il santuario di Gerusalemme (cf. Ger 7, 12); Zaccaria aveva annunciato che nel giorno del Signore non ci sarebbe stato nel tempio neanche un solo mercante (cf. Zc 14, 21); Isaia aveva parlato del tempio come una casa di preghiera, capace di attirare a Gerusalemme tutti i popoli (cf. Is 56, 7).

 Chi assiste alla scena può intravedere nel gesto di Gesù questi riferimenti. Anche le autorità religiose di Gerusalemme percepiscono la portata profetica del gesto di Gesù e subito gli chiedono un segno che legittimi la sua autorità.

Gesù risponde: Se distruggete questo tempio, in tre giorni lo farò risorgere.

In tre giorni è un’espressione biblica per indicare un tempo breve ma indefinito: Gesù allude evidentemente alla natura miracolosa del tempio messianico che avrebbe sostituito quello costruito dagli uomini.

Ma le autorità fraintendono le parole di Gesù in senso materiale.

 L’evangelista è abile nell’introdurre all’interno del racconto due ricordi dei discepoli, che aiutano il lettore a cogliere il vero significato del gesto di Gesù.

I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

Alla luce della Pasqua, l’evangelista Giovanni può interpretare l’azione compiuta a Gesù come segno dello zelo profetico che avrebbe portato Gesù alla condanna a morte.

Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Alla luce della Risurrezione di Gesù, l’evangelista comprende anche che il tempio a cui Gesù si riferiva era il suo corpo  glorificato.

 Così, la purificazione del tempio è l’annuncio della Pasqua di Gesù, ovvero l’annuncio che, con la sua Morte e Risurrezione, Gesù avrebbe sostituito il tempio materiale con il tempo nuovo e spirituale del suo corpo glorificato: un santuario senza veli, che avrebbe irradiato su tutti gli uomini la presenza di Dio.

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