II di Avvento C

Lc 3, 1ss

  

All’origine della missione di Giovanni Battista c’è la Parola di Dio.

Quella Parola viva, dinamica, che non risuonava in Israele dai tempi di Malachia, sceglie il momento opportuno per farsi ascoltare.

 Luca inquadra l’evento in una cornice storica che cita sette personaggi, giudei e pagani, che finiranno per opporsi sia a Giovanni sia a Gesù.

Il numero sette ha un valore simbolico e indica che in quel momento la storia ha raggiunto la sua completezza.

 La Parola di Dio scende su Giovanni mentre si trova nel deserto, avvinto dal Signore che l’aveva consacrato fin dal grembo materno.

Da quel momento Giovanni lascia il deserto e percorre tutta la valle del Giordano, per predicare un battesimo di conversione.

Giovanni è intimamene convinto che il giorno del Signore è alle porte e che Israele deve tenersi pronto: è imminente il tempo della collera a cui nessuno può sfuggire e quindi occorre riconoscere il proprio peccato e far ritorno al Dio dell’alleanza dal profondo del cuore.

Il battesimo con acqua conferma il proposito di conversione e introduce i penitenti nella nuova comunità messianica pronta ad accogliere Colui che viene.

 Nella sua missione si compiono le antiche parole di Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.

Quelle parole, che erano state scritte per gli esiliati che attendevano il ritorno dall’esilio, ora risuonano nella voce del profeta che annuncia l’imminente venuta di Cristo.

Come un araldo prepara l’imminente passaggio del re e invita tutti a riparare le strade e riattivare i ponti per rendere più agevole il cammino del re, così Giovanni indica le condizioni necessarie per accogliere Colui che viene.

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio: il Cristo non viene solo per giudicare, ma anche per manifestare la gloria di Dio, cioè il suo amore che vuole realizzare la salvezza di ogni uomo.

 Nell’antico oracolo di Isaia e nella missione di Giovanni risuona l’invito che lo Spirito santo rivolge a noi oggi: preparare le vie del Signore vuol dire riconoscere la nostra incapacità di salvarci da soli, accogliere il Dono dell’amore di Dio, vivere in modo che il Signore possa venire a noi e parlare al nostro cuore.

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