Gv 10, 27ss
Dopo la guarigione del cieco nato, Gesù si è presentato come la Porta delle pecore e come il Buon pastore.
Come Porta delle pecore, Gesù un riferimento per chiunque assuma responsabilità all’interno del popolo di Dio.
Come Buon pastore, Egli è venuto perché gli uomini abbiano la vita in abbondanza ed è disposto a offrire la vita per questo, secondo il comando che ha ricevuto dal Padre.
Ai giudei che gli chiedono di parlare apertamente, senza fare ricorso a metafore, Gesù spiega che le sue parole e la testimonianza delle sue opere sono abbastanza chiare per chiunque sia disposto a credere in Lui.
In realtà, le sue parole e le sue opere fanno intravedere un’intimità col Padre, che va oltre la capacità di fare le opere di Dio.
Ma i giudei, che si dichiarano disposti a riconoscerlo come Cristo, non accettano la sua pretesa di essere Figlio di Dio.
La fede in Gesù presuppone un’affinità spirituale con la verità: questo spiega perché alcuni credono e altri no.
Voi non credete, perché non siete mie pecore, dice Gesù.
Quelli che Gesù chiama mie pecore sono attirati a Gesù dal Padre; essi ascoltano la sua voce; Gesù li conosce ed essi sono disposti a seguirlo; Gesù dà loro la vita eterna ed essi non andranno mai perduti.
Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente, chiedevano i giudei.
Io e il Padre siamo una cosa sola, afferma ora Gesù, facendo loro intendere che Egli è il Cristo, ma non nel modo in cui essi pensano.
Come il Padre e il Figlio sono una cosa sola, così essi congiungono gli uomini a sé come una cosa sola.
Questa comunione del Padre e del Figlio è comunicata ai credenti e impedisce a chiunque di strapparli dalla loro mano.
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