II Domenica del T. O. B

Gv 1, 35ss

 Per il quarto Vangelo, Giovanni Battista è soprattutto il testimone della Luce: Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. (Gv 1, 7-8).

 La testimonianza del Giovanni Battista si sviluppa in tre giorni e innesca una reazione a catena, che conduce varie persone all’incontro con Gesù.

All’inizio tocca a due discepoli dello stesso Battista.

Quando egli dice loro: Ecco l’Agnello di Dio, essi, sentendolo parlare così, seguono Gesù, disposti a diventare suoi discepoli.

 Ma è Gesù che prende l’iniziativa della chiamata.

Le sue prime parole nel Vangelo di Giovanni sono una domanda personale che mira a mettere in luce le vere intenzioni degli interlocutori e la loro reale disponibilità: Che cercate?, che vuol dire: Di che cosa avete bisogno?.

Anche la riposta dei discepoli va intesa in senso profondo: Dove abiti?, perché esprime il bisogno di stare con Gesù, di rimanere con Lui.

 Gesù coglie subito questo bisogno e li invita alla fede: Venite e vedrete.

Nel Vangelo di Giovanni, venire a Gesù e vedere Gesù sono due modi di descrivere la fede.

Sulla parola di Gesù, i due vanno con Lui e vedono dove abitava. L’annotazione dell’ora dell’incontro dà a tutto il racconto il carattere di una testimonianza personale.

 Dopo aver ascoltato la testimonianza del Battista, i due si erano rivolti a Gesù chiamandolo Maestro. Ma dopo essersi fermati presso di Lui, ne parlano come del Messia: la comprensione di chi Gesù sia veramente spinge uno dei due, Andrea, a cercare il fratello Simone e a comunicargli la sua scoperta: Abbiamo trovato il Messia.

Come era stato condotto a Gesù dal suo primo maestro, così ora Andrea conduce a Gesù il fratello e Simone si lascia condurre.

 Tu sei Simone, il figlio di Giovanni, Ti chiamerai Cefa.

Dal dialogo tra Gesù e Simone, si intuisce il senso dell’incontro precedente: Gesù dimostra di conoscere quello che Simone è e potrà diventare in futuro, se si lascia plasmare secondo il disegno di Dio.

Secondo il quarto Vangelo, il cambiamento del nome di Simone è avvenuto all’inizio del ministero pubblico di Gesù e anticipa quel dialogo in cui Gesù, secondo il Vangelo di Matteo, spiegherà a Simone il ruolo che avrà nel piano di Dio, ossia quello di Roccia su cui costruire la sua Chiesa.

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