Lectio XXX domenica B

Mc 10, 46ss

Il Vangelo di questa domenica racconta l’ultimo incontro che precede l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Uscendo da Gerico per salire verso la città santa, Gesù si imbatte in un cieco di nome Bartimeo.

In quanto cieco, Bartimeo è povero: dipende dagli altri per vivere, è costretto a mendicare.

In quanto cieco, egli è anche impuro, perché incapace di distinguere le cose sante da quelle profane. Per questo è escluso dalla vita sociale, collocato fuori dalla città, seduto ai bordi della strada.

Il modo in cui viene trattato dalla folla tradisce il disprezzo di cui è oggetto. Eppure la sua figura si staglia su tutti, prima perché, dove gli altri vedono solo il Nazareno, egli vede il Figlio di Davide e poi perché la sua preghiera è più forte di tutti i rimproveri che gli piovono addosso.

La preghiera di Bartimeo rivela una fede sicura: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!.

Egli riconosce che Gesù è Figlio di Davide, cioè il Messia; lo chiama per nome, Gesù, con una confidenza che supera ogni distanza; invoca la pietà di Gesù, cioè la sua misericordia, la sua tenerezza.

È una preghiera coraggiosa che sa afferrare il Signore che passa. È una preghiera sostanziosa, perché non chiede l’elemosina, ma mette a nudo il cuore davanti a Dio.

Chiamato dalla folla, che ora si fa portavoce dell’invito di Gesù, Bartimeo getta il mantello, balza in piedi e va da Gesù.

Il suo gesto è come un taglio col passato e un proiettarsi fiducioso nel futuro: ora che incontra Gesù può sperare in una vita nuova e lasciare il suo mantello, che fino a quel momento era stato la sua casa, la sua unica protezione.

La sua fede consente a Gesù non solo di restituirgli la vita, ma anche di cominciare a donargli la salvezza: Va’, la tua fede ti ha salvato.

E, nella sua nuova visione credente, Bartimeo comincia a seguire Gesù, camminando con Lui alla volta di Gerusalemme.

Risalta il contrasto tra questa scena e l’incontro con l’uomo ricco.

Dopo aver parlato con Gesù, il ricco era andato via triste; il povero diventa discepolo.

Dopo l’incontro con il ricco, i Dodici hanno preso coscienza di ciò che hanno davvero lasciato per seguire Gesù. Dopo l’incontro con Bartimeo, gli stessi apostoli prendono coscienza della loro cecità spirituale, cioè della conversione che ancora li attende per seguire Gesù in libertà e gioia.

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