Mc 9, 28ss
Dopo l’istruzione sulla vera grandezza, i discepoli ritrovano la parola, ma per confidare a Gesù che hanno impedito a un esorcista di operare nel suo nome, per il fatto che non era un discepolo.
Gesù non condivide l’atteggiamento dei suoi: Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
Intanto non c’è un monopolio del suo nome e poi chi lotta contro il male lavora per il medesimo Regno dei cieli.
Con un esempio Gesù conferma il suo invito: Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
Un semplice gesto di ospitalità compiuto verso i discepoli nel nome di Gesù non rimarrà senza la ricompensa di Dio.
Poi approfondisce il suo nuovo insegnamento: Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
I discepoli devono stare attenti a non assumere atteggiamenti o costruire comunità che scandalizzino i piccoli che credono in Lui.
Questi piccoli sono tutti coloro che giungono sulla soglia della fede: scandalizzarli vuol dire impedire loro di credere in Gesù oppure di crescere nella fede.
Evocando la pena capitale per annegamento, Gesù fa capire la gravità di un simile scandalo: non c’è niente di più grave che allontanare qualcuno da Lui.
Segue l’invito a esaminarsi e a fare la scelta giusta: Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
Azioni, progetti, desideri che impediscono ai discepoli di costruire una comunità aperta e accogliente verso i piccoli devono essere tagliati, ossia abbandonati.
Guardando all’esempio di Gesù, i discepoli possono trovare la strada da seguire: Gesù usa le sue mani per rialzare e guarire; usa i suoi piedi per percorrere le strade della volontà del Padre; usa il suo sguardo per cogliere i bisogni dei poveri e mostrare loro la misericordia di Dio.
I discepoli sono quindi invitati a entrare in sintonia con i desideri, i progetti e le azioni di Gesù, per essere pronti a continuarne la missione.
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