Gv 6, 60ss
Al termine del dialogo con Gesù, molti di quelli che l’avevano cercato fino a Cafarnao, dopo l’ennesima mormorazione, si tirano indietro.
La mormorazione che precede la grande crisi riguarda ancora una volta l’origine di Gesù: Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?.
Gesù ribadisce la sua pretesa di essere disceso dal cielo: Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima?.
Si potrà riconoscere la vera origine di Gesù solo quando il Figlio dell’Uomo sarà glorificato. Solo allora Egli potrà offrire la sua carne che deve essere mangiata con fede per avere la vita eterna.
Ma chi non crede potrà vedere la glorificazione di Gesù solo esteriormente, come un’elevazione sul patibolo della Croce e questa incredulità diventa per lui un giudizio.
All’ultima mormorazione Gesù risponde in modo perentorio: E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla.
Quando il Figlio dell’Uomo sarà salito al cielo, sarà colmo dello Spirito vivificante e potrà darlo a sua volta ai credenti.
La carne e il sangue di cui Gesù ha parlato prima non sono la sua carne e il suo sangue mortali, ma quelli del Figlio dell’Uomo glorificato, traboccante di Spirito santo.
Le parole che vi ho detto sono Spirito e vita.
Proprio quel discorso che i discepoli definivano duro, difficile da comprendere e da accettare, Gesù dice che è Spirito e vita per coloro che credono.
E in realtà, le parole che Gesù ascolta dal Padre e dà ai discepoli sono piene di Spirito santo e possono comunicare fin da ora la vita eterna a coloro che le custodiscono e si lasciano da esse guidare nella verità.
Il discorso sul pane della vita finisce con una scelta: la maggior parte dei discepoli dell’ultima ora si allontanano da Gesù, e lo lasciano con i Dodici.
Gesù pone i Dodici davanti alla loro libertà: Forse anche voi volete andarvene?. A nome degli altri, Simone risponde: Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio. Per lui Gesù non è solo un profeta: è il compimento delle profezie, il Cristo, il Santo di Dio.
A differenza degli altri, i Dodici sono decisi a ascoltare e accogliere le parole di Gesù, non perché sono facili da comprendere e da accettare. Probabilmente anch’essi hanno capito poco del suo discorso, ma riconoscono che esse sono piene di vita, perché sono state pronunciate da Lui e perché, al suo seguito, hanno cominciato a vivere una vita nuova.
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