Gv 6, 24ss

 Dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù era sfuggito al tentativo della folla di prenderlo con la forza, per farlo re. Ma l’incontro è solo rimandato, perché, quando vede che Gesù non si trova più in quel luogo, la folla si dirige alla volta di Cafarnao, in cerca di Lui.

Comincia un dialogo che testimonia il tentativo di Gesù di guidare la folla alla comprensione del vero significato del segno da Lui compiuto.

 Rabbì, quando sei venuto qua?.

La domanda tradisce una confidenza che, però, non va oltre la semplice curiosità o simpatia.

 In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà..

Gesù invita i suoi interlocutori a procurarsi il cibo che dura fino alla vita eterna e che Egli stesso, come Figlio dell’Uomo autorizzato a rivelare il Padre, può dare fin da ora.

 Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?.

Gli interlocutori di Gesù si dichiarano disposti a praticare qualunque opera pia, ma l’opera che Gesù intende non è un’opera pia: è la fede in Lui. Gesù chiede loro di riconoscerlo e accoglierlo come l’Inviato di Dio, capace di dare loro la vita eterna.

 Quale segno tu fai perché vediamo e possiamo crederti?.

Alla rivelazione di Gesù come Figlio dell’Uomo i giudei oppongono la loro obiezione: sono disposti a fare delle opere pie, ma, per credere, chiedono un segno simile a quello che Israele attendeva per gli ultimi tempi.

 In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo.

Gesù raccoglie la sfida e dice apertamente che le attese di Israele si sono compiute proprio in Lui: la manna data da Mosè era solo una figura del vero Pane del cielo, che è Gesù, il suo insegnamento.

 Signore, dacci sempre questo pane.

Nonostante i tentativi di Gesù, la folla rimane sul piano di una comprensione puramente materiale del segno da Lui compiuto.

Questo spinge Gesù a rivelarsi come il Pane della vita: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.

 Come Pane della vita, Gesù rivela la Verità di Dio, anzi: è la Rivelazione di Dio in persona.

La condizione per ricevere la vita da parte di Gesù è andare a Lui, credere in Lui, lasciarsi guidare dal suo insegnamento, lasciarsi nutrire dal suo amore.

La vita che Gesù dona a coloro che credono in Lui è tale che va oltre la fame, la sete, la stessa morte naturale.

 Anche noi corriamo il rischio di mettere la centro della nostra fede i nostri bisogni e interessi. Gesù, invece, vuole stabilire con noi una relazione d’amore, che vada oltre la logica dell’interesse  del calcolo.

Accogliamo Gesù come Pane di vita e, a partire dalla nostra unione con Lui, impariamo ad amarci tra noi.

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