
Lc 10, 1ss
Dopo la missione dei Dodici, Luca riferisce anche quella dei settantadue: l’iniziativa nasce dal desiderio di Gesù di raggiungere tutti e coinvolge quanti lo seguono e cominciano a condividere la sua passione per il Regno.
Inviando i discepoli da lui designati, Gesù li rende partecipi dei suoi sentimenti: La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
La missione è opera di Dio, Signore della messe: pregandolo insieme con Gesù, i missionari fanno propria la sollecitudine divina per tutti gli uomini.
Gesù trasmette l’ordine di partire e indica le modalità da seguire: Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. In un mondo pieno di ostilità, i missionari di Gesù devono rimanere uniti a Lui, Agnello che ha offerto se stesso per i peccatori, Servo del Signore che si è lasciato condurre alla morte come agnello mansueto.
L’invito a portare con sé l’essenziale per il viaggio non si spiega solo con la brevità del percorso, ma implica la dipendenza totale dei discepoli da coloro a cui sono inviati e il coraggio di fermarsi presso il primo accogliente. Alla base di questo comportamento c’è la fiducia totale in Dio che offre aiuto e protezione agli operai della sua messe.
La povertà dei missionari ha anche la funzione di segno: nel loro modo di vivere essi concretizzano l’ideale di pace che vogliono portare ai loro ascoltatori.
Evangelizzare non è solo propagare una dottrina, ma anche rendere presente e vicina la salvezza di Gesù. E per questo non c’è bisogno di molti mezzi: c’è bisogno soprattutto dello Spirito di Dio.
Le istruzioni sul comportamento da tenere nella casa precedono significativamente quelle sul comportamento da tenere in città: la vera meta della missione è la città.
La pace di cui parla Gesù non è solo un saluto: è un dono, un segno concreto della venuta del Regno di Dio in mezzo agli uomini. Essa si concretizza nelle relazione di comunione tra i missionari e coloro che li accolgono.
Per l’Apostolo la pace nasce dal fatto che Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo: non dipende tanto da circostanze esterne quanto da un cuore riconciliato. Tale dono impegna ciascuno a custodirlo in mezzo ai conflitti e a trasmetterlo agli altri.
Nel più ampio contesto cittadino, i missionari guariscono i malati e dicono: Si è avvicinato a voi il Regno di Dio. Le guarigioni sono il segno concreto della salvezza che Dio offre agli uomini. L’annuncio del Regno rende presente Colui che invia, il suo regno, la forza salvifica del suo amore.
LI missionari devono annunciare il Vangelo anche a coloro che si rifiutano di accoglierli: Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
Al gesto profetico di scuotere la polvere della città inospitale, segue l’annuncio della prossimità del Regno di Dio e la minaccia di un giudizio peggiore di quello riservato in passato alle città di Sodoma e Gomorra. Il destinatario, che rimane solo di fronte alla Parola, mentre l’invito si allontana, ha un’ultima occasione per convertirsi.
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