Lectio V Domenica di Quaresima C

Gv 8, 1ss

Nel Vangelo di questa domenica Gesù conferma col suo comportamento il messaggio trasmesso a voce nella parabola del padre e dei due figli: Dio non solo accoglie il peccatore pentito, ma lo ama senza condizioni; lo cerca per primo, per strapparlo alla sua condizione di peccatore.

 Scribi e farisei conducono a Gesù una donna sorpresa in adulterio, per metterlo alla prova, cioè per metterlo nella condizione di pronunciarsi contro la Legge di Mosè, che in questi casi  prevede la lapidazione.

Ma Gesù preferisce chinarsi e mettersi a scrivere col dito per terra.

 Si è molto discusso sul significato del gesto compiuto da Gesù. L’ipotesi più accreditata fin dall’antichità è che Gesù si ispiri a un passo del profeta Geremia, per rimandare quelli che potevano comprenderlo al giudizio di Dio, di fronte al quale tutti sono peccatori: Quanti si allontano da te sono scritti nella polvere (Ger 17, 13). Ma gli interlocutori fraintendono e insistono nell’interrogarlo.

 Solo in un secondo momento Gesù prende la parola. Si alza e risponde: Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei.

Secondo Dt 13, 10 e 17, 7, i testimoni dell’adulterio dovevano cominciare la lapidazione per primi, seguiti da tutto il popolo. È quindi verosimile che, evocando questa pratica, Egli abbia voluto spiegare il suo gesto e costringere i presenti, a partire dai testimoni, a pensare ai propri peccati.

Il fatto che Gesù torni a scrivere per terra direbbe ancor più chiaramente che Dio scrive i peccatori nella polvere…

Essi hanno di che pensare, anche perché non sono affatto interessati all’applicazione della Legge, ma usano quella donna solo come pedina per tendergli un tranello.

 Le parole di Gesù colpiscono nel segno: Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.

 Quando tutti sono andati via, Gesù rimane solo con la donna. Prima la induce a constatare  che nessuno ha osato alzare la mano contro di lei. Poi le rivela la misericordia di Dio e apre davanti a lei una nuova prospettiva di vita: Neanch’io ti condanno. Và e d’ora in poi non peccare più.

Con la forza della misericordia di Dio, ella può ora intraprendere il cammino della conversione.

 Gesù tratta quella donna come persona, anzi, come una figlia amata che ha bisogno di tutto l’amore di Dio, per uscire dalla sua condizione di peccato.

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