PentecosteC

Gv 14, 15ss

  

Dopo la lavanda dei piedi, Gesù ha lasciato ai discepoli il suo testamento spirituale, il comandamento dell’amore vicendevole, e ha cominciato a chiedere loro non più solo di credere in Lui ma anche di amarlo.

Tale richiesta, fatta nel contesto dell’Ultima Cena, ricorda quella del Dio dell’alleanza di essere amato in modo esclusivo dal suo popolo: Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze (Dt 6). Ora che Gesù vuole stabilire un’alleanza nuova con i discepoli, si aspetta che essi rimangano uniti a Lui nell’amore e nella fedeltà.

 Poi fa loro una promessa: Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre.

Gesù lo definisce un altro Consolatore, per indicare che lo Spirito della Verità porterà avanti l’opera da Lui cominciata: come infatti Gesù è stato un Consolatore per i discepoli, prendendosene cura finché è stato con loro, così lo Spirito della verità sarà un Consolatore per i discepoli, proteggendoli e aiutandoli per sempre.

Il Consolatore rimarrà con i discepoli per sempre: mentre infatti Gesù è stato presente in modo visibile presso i discepoli per qualche tempo, lo Spirito santo sarà presente in modo invisibile neidiscepoli per sempre.

Nel dono del Consolatore comincia a realizzarsi la promessa di Dio di essere il Dio con noi (cf. Is 7, 14).

 Ai discepoli che si aspettano una sua manifestazione gloriosa e pubblica, Gesù dice: Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Se, infatti, Dio ha tanto amato il mondo da dare a tutti il suo Figlio nella carne e nella morte, la presenza di Gesù risorto sarà uno speciale atto d’amore per i credenti: il Padre amerà coloro che amano davvero il suo Figlio, con Lui verrà presso di loro e si fermerà a vivere con loro.

 Il discepolo che ama Gesù conoscerà l’amore del Padre, anzi: il Padre e Gesù stesso verranno da quel discepolo e dimoreranno in Lui.

Con Gesù che si apre intimamente ai discepoli, anche il Padre viene a loro ed essi si immergono fin da ora nella comunione del Padre e del Figlio.

Gesù non può spiegare altrimenti questo mistero che i discepoli comprenderanno in seguito. Per questo li affida al Paraclito che il Padre manderà nel suo nome, cioè per la sua intercessione.

 Gesù confida nella missione del Paraclito: Egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Lo Spirito aiuterà i discepoli a comprendere ciò che, al momento, essi non sono in grado di comprendere. E lo farà ricordando loro le Parole di Gesù: Egli non insegnerà cose che Gesù non abbia mai detto, ma spiegherà in che cosa consiste il suo insegnamento, chiarirà il senso della predicazione di Gesù per i discepoli di ogni tempo.

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