Lc 3, 10ss
Investito dalla Parola di Dio, Giovanni Battista lascia subito la solitudine del deserto e percorre tutta la valle del Giordano, per predicare un battesimo di conversione.
Come un messaggero che prepara la visita del re, Giovanni indica a tutti le condizioni necessarie per accogliere Colui che viene.
La sua parola coglie nel segno e suscita la domanda della conversione: Che cosa dobbiamo fare?. Essa esprime la disponibilità a fare la volontà di Dio.
La risposta di Giovanni prende spunto dalle situazioni concrete in cui si trovano coloro che sono venuti da lontano per ascoltarlo e devono nutrirsi e pernottare: Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto.
Dalla folla emergono due categorie di persone: dei pubblicani, agenti delle tasse per conto dei romani, odiati per la loro disonestà; e delle guardie, addette al servizio della riscossione, per dare manforte agli stessi esattori.
Ai pubblicani Giovanni chiede di non approfittare del loro mestiere per imbrogliare e arricchirsi ingiustamente. Alle guardie raccomanda di accontentarsi delle loro paghe, senza abusare del proprio ruolo.
Giovanni non chiede quindi penitenze speciali e non fa discriminazioni tra mestieri: chiede soloil rispetto della giustizia e la condivisione dei propri beni con chi non ha il necessario.
La predicazione di Giovanni suscita anche una domanda inespressa: Se non fosse lui il Cristo.
Giovanni la coglie e risponde con franchezza: Viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali. Di fronte al Messia egli si considera inferiore ad uno schiavo.
Io vi battezzo con acqua, costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Giovanni è solo il precursore, il Messia, invece, viene per attuare il giudizio di Dio.
La venuta del Messia pone gli uomini davanti a due possibilità: essere ben disposti verso di Lui e ricevere il dono dello Spirito santo oppure ostinarsi nel proprio peccato ed essere consumati dal suo fuoco divoratore.
Anche l’immagine del contadino che separa il grano dalla pula richiama l’idea che il Messia viene per giudicare e costituisce un ultimo avvertimento a convertirsi a Dio per portare frutti buoni.
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