Visita dei Pastori a Gesù e sua Madre
Luca 2,16-21
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti, affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Amen.
Nel vangelo di Luca notiamo una differenza significativa tra la nascita di Gesù e la nascita di Giovanni Battista. Giovanni nasce in casa, nella sua terra, in mezzo a parenti e vicini ed è accolto da tutti (Lc 1,57-58). Gesù nasce sconosciuto, fuori dall’ambiente di famiglia e dei vicini, fuori dalla sua terra. “Non c’era posto per loro nell’albergo”. Dovette essere lasciato in una mangiatoia (Lc 2,7).
Cerchiamo di collocare e commentare il nostro brano (Lc 2,16-21) nell’ampio contesto della visita dei pastori (Lc 2,8-21). Durante la lettura cerchiamo di essere attenti a quanto segue: Quali sono le sorprese e i contrasti che appaiono in questo testo?
Lc 2,10-12: Il primo annuncio della Buona Notizia viene fatto ai pastori
Lc 2,13-14: La lode degli angeli
Lc 2,15-18: I pastori vanno fino a Betlemme e raccontano la visione degli angeli
Lc 2,19-20: L’atteggiamento di Maria e dei pastori dinanzi ai fatti
Lc 2,21: La circoncisione del piccolo Gesù
[I pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
b) Quali sono le sorprese e i contrasti che appaiono nel testo?
c) In che modo il testo insegna che il piccolo è il più grande nel cielo e il più povero sulla terra ?
d) Quali sono gli atteggiamenti di Maria e dei pastori dinanzi al mistero di Dio che venne loro rivelato?
e) Qual è il messaggio che Luca ci vuole comunicare per mezzo di questi dettagli?
Il piano di Dio avviene in modo inaspettato, pieno di sorpreso. Questo succede anche oggi. Un bambino povero sarà il Salvatore del popolo! Te lo puoi credere ?
I pastori erano persone emarginate, poco apprezzate. Vivevano insieme agli animali, separate dal resto dell’umanità. A causa del contatto permanente con gli animali erano considerati impuri. Mai nessuno li avrebbe invitati a visitare un neonato. Ma proprio a questi pastori appare l’Angelo del Signore per trasmettere la grande notizia della nascita di Gesù. Davanti all’apparizione degli angeli, loro si riempiono di timore.
La prima parola dell’angelo è: Non temete! La seconda è: Gioia per tutto il popolo! La terza è: Oggi! Subito tre nomi per indicare chi è Gesù: Salvatore, Cristo e Signore! Salvatore è colui che libera tutti da tutto ciò che li lega! Ai governanti di quel tempo piaceva usare il titolo di Salvatore. Loro stessi si attribuivano il titolo di Soter. Cristo significa unto o messia. Nell’Antico Testamento era questo il titolo che veniva dato ai re e ai profeti. Era anche il titolo del futuro Messia che avrebbe compiuto le promesse di Dio nei riguardi del popolo. Ciò significa che il neonato, che giace in una mangiatoia, viene a realizzare la speranza del popolo. Signore era il nome che veniva dato a Dio stesso! Qui abbiamo i tre titoli più grandi che si possano immaginare. A partire da questo annuncio della nascita di Gesù Salvatore, Cristo e Signore, ci si immagina qualcuno della categoria più elevata. E l’angelo ti dice: “Attenzione! Ti do questo segnale di riconoscimento: incontrerai un bambino in una mangiatoia, in mezzo ai poveri!”. Tu ci crederesti? Il modo in cui Dio agisce è diverso dal nostro!
Una moltitudine di angeli appare e scende dal cielo. È il cielo che si spiega sulla terra. Le due frasi del versetto
La Parola di Dio non è un suono prodotto dalla bocca. È soprattutto un avvenimento! I pastori dicono letteralmente: “Andiamo a vedere questa parola che si è avverata e che il Signore ci ha fatto conoscere”. In ebraico, l’espressione DABAR può significare allo stesso tempo parola e cosa (avvenimento), generata dalla parola. La Parola di Dio ha forza creatrice. Compie ciò che dice. Nella creazione Dio disse: “Sia la luce!, e la luce fu” (Gen 1,3). La parola dell’angelo ai pastori è l’avvenimento della nascita di Gesù.
Luca aggiunge subito che “Maria serbava queste parole (avvenimenti) meditandole nel suo cuore”. Sono due modi di percepire ed accogliere la parola di Dio: (i) I pastori si alzano per vedere i fatti e verificare in essi il segno che era stato dato loro dall’angelo, e dopo, ritornano al loro gregge glorificando e lodando Dio per tutto ciò che avevano visto e udito. (ii) Maria, da parte sua, conservava con cura tutti questi avvenimenti nella memoria e li meditava nel suo cuore. Meditare le cose nel cuore significa ruminarle ed illuminarle con la luce della Parola di Dio, per così giungere a capire meglio tutto il loro significato per la vita.
D’accordo con una norma delle legge, il piccolo Gesù viene circonciso l’ottavo giorno dopo la sua nascita (cfr. Gen 17,12). La circoncisione era un segnale di appartenenza al popolo. Dava identità alla persona. In questa occasione ogni bambino riceveva il suo nome (cfr. Lc 1,59-63). Il bambino riceve il nome di Gesù che gli era stato dato dall’angelo, prima di essere concepito. L’angelo aveva detto a Giuseppe che il nome del bambino doveva essere Gesù “egli salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,21). Il nome di Gesù è lo stesso che Giosuè, e significa Dio salverà. Un altro nome che poco a poco sarà dato a Gesù è Cristo, che significa Unto o Messia. Gesù è il Messia atteso. Un terzo nome è Emanuele, che significa Dio con noi (Mt 1,23). Il nome completo è Gesù Cristo Emanuele!
Sapersi aprire, in modo che la Parola di Dio sia accolta e si incarni.
2. Lc 1,39-45: La Visitazione: “Beata colei che ha creduto!”
Saper riconoscere la Parola di Dio nei fatti della vita.
3. Lc 1,46-56: Il Magnificat: “Il Signore ha fatto in me grandi cose!”
Un canto sovversivo di resistenza e di speranza.
4. Lc 2,1-20: La Nascita: “Lei serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”
Non c’era posto per loro. Gli emarginati accolgono la Parola.
5. Lc 2,21-32: La Presentazione: “I miei occhi hanno visto la tua salvezza!”
I molti anni di vita purificano gli occhi.
6. Lc 2,33-38: Simeone ed Anna: “Una spada ti trafiggerà l’anima”
Essere cristiani vuol dire essere segni di contraddizione.
7. Lc 2,39-52: A dodici anni: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”
Loro non capivano la Parola che venne loro detta!
2. Il mondo lassù, il cielo sembra avvolgere il nostro mondo qui in basso (2,13).
3. La grandezza di Dio si manifesta nella debolezza di un bambino (2,7).
4. La gloria di Dio si rende presente in una mangiatoia, accanto ad animali (2,16).
5. La paura provocata dall’improvvisa apparizione dell’angelo si muta in gioia (2,9-10).
6. Le persone emarginate da tutti sono le prime invitate (2,8).
7. I pastori riconoscono Dio presente in un bambino (2,20).
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.