Lc 1, 41ss
Il Vangelo di questa domenica è incentrato sulla prima parola pronunciata da Gesù: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?. Essa illumina di luce nuova tutto ciò che è stato detto finora su di lui e prepara il suo ministero pubblico.
Non è la prima volta che Gesù sale a Gerusalemme con i suoi per la festa di Pasqua, ma è la prima volta che decide liberamente di trattenersi nella città santa, dopo che sono trascorsi i giorni della festa.
Tra i dodici e i tredici anni, i ragazzi ebrei diventavano figli del precetto e da allora erano tenuti ad osservare tutti i precetti della Legge: è quindi verosimile che la scelta di Gesù sia legata a questo importante passaggio della sua crescita.
Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.
La prima parola che Maria rivolge a Gesù è una domanda che esprime lo stupore per un fatto che supera la sua comprensione e l’angoscia di averlo perduto.
Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?.
La prima parola che Gesù pronuncia nel Vangelo è una riposta alla domanda della Madre.
Alla presenza di Giuseppe, Gesù afferma di avere Dio per Padre e rivendica nei suoi riguardi rapporti che oltrepassano quelli della famiglia umana: parlando di Dio come di suo Padre, sembra godere una relazione unica con Lui.
Inoltre pronuncia il verbo devo che sarà tipico dei futuri annunci della Passione. Questa espressione manifesta per la prima volta l’atteggiamento e l’impegno di Gesù nei confronti del Padre: il suo programma di vita è fare la sua volontà, alla quale non vuole sottrarsi per nessun motivo.
L’evangelista sottolinea l’incomprensione dei genitori: nessuna rivelazione angelica può togliere l’alterità divina di Gesù, la trascendenza del suo mistero.
È possibile che questa prima Pasqua di Gesù prefiguri la sua ultima Pasqua, quella in cui, dopo tre giorni, non trovando il corpo del Signore, le donne e i discepoli dovranno arrendersi all’evidenza: davvero Egli è presso il Padre suo.
Con l’Incarnazione è venuto ad abitare in mezzo a noi, senza cessare di essere presso il Padre; dopo la sua Ascensione al cielo, tornerà al Padre, senza cessare di essere con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Dopo averlo portato in grembo, Maria porta Gesù nel suo cuore e questa nuova gestazione sfocerà nella testimonianza della Risurrezione.
E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
L’obbedienza di Gesù alla volontà divina permette al Padre di colmarlo di grazia in proporzione della sua maturità umana e di diventare quell’uomo che incontreremo all’inizio della sua vita pubblica.
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